I racconti parlano della sua vita e della Grosseto nel secondo dopo guerra e mettono in luce come Bianciardi, sia stato uno scrittore di grande importanza nella letteratura italiana della seconda metà del '900. Poi Luciano ci è stato presentato il 15 dicembre in occasione dell’intitolazione del nostro istituto, che da allora il si chiama proprio Bianciardi. Da gennaio abbiamo ricevuto un nuovo stimolo, perchè la Fondazione Bianciardi di Grosseto ci ha offerto una commessa aziendale che ci permette di mettere a frutto le nostre competenze sul piano economico e finanziario ma che si presenta anche come l’occasione di approfondire la sua personalità. E chissà come riuscirà, ancora una volta, a meravigliarci.
UN PIRATA ALLO SBARAGLIO.....
Redazione:
Martina Gaudenzi e Fabio Marchione 5°A Inf. Az.le
Anche questa volta ha colpito nel segno e ci ha sorpreso. Luciano Bianciardi, ci accoglie in veste da pirata, e già questo dimostra che era un uomo fuori dalle regole comuni e un provocatore. Ma la sua ironia non era gratuita perché era un intellettuale attento alla realtà del suo tempo e alla giustizia. Voleva un cambiamento nella vita grossetana, che rinnovasse la cultura della città e si ispirasse allo stile americano, più moderno e movimentato. Per questo negli anni sessanta crea il bibliobus, autobus con cui girava la Maremma per promuovere la lettura. Per dare una svolta alla sua attività di scrittore se ne va da una città troppo periferica e si trasferisce a Milano dove lavora come giornalista e traduttore. Scrive moltissimo, freneticamente, come chi sa che la vita va consumata in fretta e può sfuggire di mano da un momento all'altro. La cirrosi, infatti, se lo porta via presto, nel 1971. Abbiamo incontrato per la prima volta Bianciardi ad ottobre presso la biblioteca Chelliana di Grosseto quando, noi ragazzi della V a informatico aziendale, abbiamo partecipato alla rassegna "ANIMA IL LIBRO" organizzata e finanziata dalla regione Toscana. I relatori Larici, Entani e Biagiarini ci hanno raccontato l'autore attraverso alcuni passi tratti da due dei suoi libri: "La vita agra" e "Il lavoro culturale".