In un’epoca in cui il riconoscimento del ruolo sociale degli insegnanti è sempre più minato da cambiamenti di costume e modelli radicalmente diversi rispetto a quelli del “maestro” socratico, vogliamo segnalare quello che è accaduto al professor Claudio Bilancini, docente di Lingua e Letteratura Italiana presso l’Istituto di Istruzione Polo L. Bianciardi di Grosseto. Dall’Università di Ankara è arrivata, a firma del Rettore, una lettera di encomio e ringraziamento per il ruolo che egli ha svolto nella formazione della studentessa Sibel Yildiran, ex alunna del Polo L. Bianciardi e ora universitaria ad Ankara. Il Rettore, in una lettera squisitamente educata, ha ringraziato il professor Bilancini per aver contribuito in modo significativo e speciale allo sviluppo della ragazza, un merito che la stessa Sibel Yildiran aveva segnalato al Rettore. Nella lettera ricorrevano parole come pazienza, amore, tempo e disponibilità, aggettivi indirizzati all’operato del professor Bilancini, oltre che a riconoscergli il merito di aver modellato e indirizzato il futuro della studentessa, sottolineando in ciò il suo successo come insegnante. Parole che hanno dato merito a ciò che la scuola italiana, senza clamori né troppe fanfare, compie quotidianamente, nonostante si cerchi di minarla su più fronti. Lavoro diligente e assiduo, fatto di dedizione, di attenzione, di giusto rigore sono le caratteristiche di gran parte della categoria degli insegnanti italiani. Parole che hanno riempito di gioia sia il professore che tutto il Polo L. Bianciardi, dove operano tanti insegnanti che, come lui, dedicano il loro impegno a tutto questo. “Infatti il lavoro dell’insegnante, proprio perché destinato ad avverarsi nel futuro dei nostri ragazzi, è un lavoro speciale che deve essere fatto con attenzione, impegno, pazienza e qualità. Tali modalità di lavoro ho sempre cercato di applicarle il più estesamente possibile a tutti i miei allievi, indipendentemente dalle loro provenienze, con lo scopo di favorire in loro, oltre al superamento delle difficoltà, lo sviluppo di quelle capacità di autonomia intellettuale, tali da permettergli di diventare a pieno titolo cittadini del nostro mondo.” Ribadisce il professor Bilancini, Quello che ha indicato Sibel per il suo professore è comunque ancora lo stile e il modus operandi presente in molte scuole e nel Polo L. Bianciardi in modo particolare, dove l’attenzione ai progressi dei ragazzi nell’apprendimento, il loro sostegno nei momenti difficili e l’ incoraggiamento e lo stimolo a migliorare la loro vita costituisce un modo di fare diffuso e una delle basi sulle quali appoggia il sistema educativo dell’Istituto. Sembra dunque che il professor Bilancini abbia realizzato il sogno di tanti insegnanti, ossia di incarnare quel “O capitano! Mio capitano!” cantato nei versi di Walt Whitman e che, parafrasato da Robin Williams nel celebre film L’attimo fuggente, è diventato sinonimo di maestri che, metaforicamente, guidano la nave della crescita e della formazione di giovani menti. Tanti auguri, quindi, che la scuola sia sempre e solo questo. Vogliamo anche ringraziare gli studenti turchi presenti nel Polo L. Bianciardi o gli ex studenti, ora all’università, che hanno aiutato a tradurre i testi giunti da Ankara: Fatma Yilmaz, laureanda a Siena in Lingue straniere e Kubra Bozuyla e Ahmet Eryilmaz alunni dell’indirizzo Professionale Servizi Commerciali.
Quando la scuola diventa missione
Menzione speciale al professor Claudio Bilancini dell’Istituto di Istruzione Polo L. Bianciardi di Grosseto dal Rettore dell’Università di Ankara.