C’era una volta il giornalino scolastico, il ciclostile e il professore incaricato di scrivere, impaginare e fotografare. Ma i tempi sono cambiati, gli studenti sono diventati protagonisti ed è nato “Social Media School”, il programma che ha portato 120 studenti del Polo “Luciano Bianciardi” a progettare e gestire il magazine on line «Maremma Touring» dedicato alla promozione del ricco patrimonio artistico e culturale della provincia di Grosseto. Non solo un progetto didattico, ma una esperienza di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto gli alunni delle classi delle classi III, IV e V dell’Istituto Tecnico Grafica e Comunicazione e del Professionale Servizi Commerciali. Questa mattina nell’aula magna del Polo guidato da Daniela Giovannini si è svolto il seminario conclusivo del progetto “Social Media School” finanziato dal P.O.R., Programma operativo della Regione Toscana (Decreto 3277 del 07 luglio 2015) del Fondo sociale europeo che ha preso il via nel corso dell’anno scolastico 2016-2017. Ospiti dell’incontro la Responsabile del settore istruzione della Regione Toscana Maria Chiara Montomoli, Daniele Reali de IlGiunco.net, Alessandra Nesti e Annachiara Scalera che hanno guidato gli studenti nello svolgimento del progetto, lo scrittore Simone Giusti e il direttore dell’agenzia formativa l’Altra Città di Grosseto Andrea Caldelli. Social Media School è un percorso di studio, approfondimento e comunicazione basato sulla metodologia dell’Impresa Formativa Simulata. Nato con la finalità di migliorare la qualità dell’offerta formativa della scuola nel settore delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione, il percorso ha utilizzato una metodologia didattica innovativa, che ha coinvolto tutte le discipline e facilita la personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento. Il web, infatti, richiede sempre più professionisti del settore, capaci di utilizzare le tecnologie informatiche, ma al tempo stesso in grado di gestire competenze trasversali. La pubblicazione di un post su Facebook, la realizzazione di una video intervista o uno scatto condiviso su Instagram comportano un’approfondita conoscenza dei contenuti, del linguaggio della comunicazione, delle norme che oltre che l’uso corretto ed efficace della lingua italiana.
Insomma, non si tratta di un impegno che richiede pochi minuti, ma che comporta un’attività di studio, confronto e verifica. Soprattutto se ciò su cui si lavora non è pensato per coinvolgere amici o familiari, ma vuole presentarsi come un preciso prodotto editoriale. «Quando abbiamo iniziato a lavorare coi ragazzi sapevamo che sarebbe stata un’avventura, e non avevamo idea di come sarebbe andata a finire – ha sottolineato Simone Giusti. - Abbiamo puntato molto sul lavoro di squadra, ed è stata una fortuna poter contare sulla professionalità di un writer come Marco Milaneschi e sul sostegno di tanti altri esperti della nostra città, giornalisti, social media manager, fotografi e critici d’arte che hanno dimostrato ai ragazzi e a tutti noi che Grosseto può essere davvero, come diceva Luciano Bianciardi, una città aperta al vento e ai forestieri». Con Social Media School gli studenti sono divenuti protagonisti attivi e creatori di un progetto didattico multidisciplinare: Maremma Touring. E per un gruppo di loro l’esperienza andrà avanti, oltre la simulazione, continuando a contribuire in modo fattivo all’aggiornamento del portale. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione della redazione della rivista «La ricerca» e i social media manager di Loescher editore che hanno guidato gli studenti in questi due anni.