Teatro Moderno affollato domenica 24 marzo in occasione del concerto dei The King's Singers, sesto attesissimo appuntamento della stagione musicale "La voce di ogni strumento", per la direzione artistica della professoressa Gloria Mazzi. The King's Singers sono un gruppo vocale inglese che canta senza accompagnamento strumentale, formato da sei cantanti dalle voci magnifiche e particolari: Patrick Dunachie e Timothy Wayne Wright (controtenori), Julian Gregory (tenore), Cristopher Bruerton e Cristopher Gabbitas (baritoni), e infine Jonathan Howard (basso). Il sestetto, che si è aggiudicato ben due Grammy Awards, ha proposto un programma che spaziava dal rinascimento italiano (madrigali di Orlando di lasso) alla musica contemporanea, con una brano scritto per loro nel 1993. Molto particolare è stata la conclusione della prima parte del concerto con Un viaggio per Motriol, un arrangiamento di un canto popolare canadese, molto breve (della durata di soli 45 secondi), ma molto impegnativo e che ha messo ancora di più in risalto le doti artistiche e tecniche dei protagonisti. Nella seconda parte della serata l’ensemble inglese ha percorso 400 anni di musica occidentale in soli 9 minuti per poi concludere il concerto con il brano All of me di John Legend che ha scatenato un mare di appalusi entusiastici. E’ stato davvero un concerto di alta classe, con forti emozioni suscitate da voci fenomenali, abili ad intrecciarsi con armonia ed eleganza e praticamente perfette.
Inoltre il gruppo vocale ha saputo coinvolgere e divertire il pubblico, presentando in italiano i brani con un delizioso senso dell'umorismo britannico e si è mostrato molto disponibile nel concedere foto e autografi a fine concerto. Anche questa volta al concerto ha partecipato la classe terza del liceo musicale Bianciardi per il percorso di alternanza scuola lavoro, con i ragazzi che hanno ricoperto differenti ruoli, dall’accoglienza del pubblico alla presentazione della serata. A tutti i presenti è rimasta l’emozione di aver assistito ad un concerto davvero particolare e il desiderio di poter riascoltare ancora l’ensemble: The King’s Singers… FOREVER!