Una mostra virtuale ad opera degli studenti del Liceo Artistico Serale (vi) accompagna alla scoperta dei segreti dell’incisione
Si è da poco inaugurata la mostra del Liceo Artistico Serale “L. Bianciardi” intitolata “La maniera nera”. Lo scenario pandemico ha obbligato a rivedere le tradizionali forme di esposizioni artistiche a tutti i livelli, ma questo non ha impedito al Liceo Artistico Serale di Grosseto di offrire ai suoi studenti l’occasione di una crescita personale quale può essere una mostra collettiva. Esporre al pubblico, seppure virtuale, è un punto di arrivo nel percorso di qualsiasi artista, in questo caso artisti esperti in tecniche incisorie (livello base e livello avanzato) che, da quest’anno, vengono insegnate presso il Liceo Artistico Serale. Nei locali della scuola di Via Pian d’Alma sono esposte puntesecche e cere molli realizzate dagli studenti del corso serale, realizzate grazie al laboratorio di incisione di cui è dotato il Liceo Artistico, un laboratorio all’avanguardia, munito di mezzi tecnici per svolgere, in totale sicurezza, l’incisione diretta e indiretta. Sotto la guida del docente Pietro Corridori, professore di Discipline grafico- pittoriche nonché rinomato ritrattista e autore di decorazioni di interni, è stato possibile cimentarsi nello studio delle tecniche grafiche su zinco, rame o xilografia. Gli studenti hanno elaborato vari generi pittorici, dallo studio della figura umana nuda o vestita a quello di paesaggi, dai nostri animali domestici ai volti di amici, figli o parenti.Le stampe sono state realizzate sia con inchiostro nero sia con inchiostri seppia e sanguigna, mentre la scelta del tipo di inchiostratura della lastra è stata determinata dal tipo di soggetto scelto dagli studenti confrontandosi con il docente.
Gli inchiostri color sanguigna e color seppia esaltano le incisioni che hanno come soggetto il paesaggio o lo scorcio urbano in quanto danno all’immagine un “tono caldo” che determina, soprattutto per le immagini urbane, una certa ambientazione misteriosa. L’inchiostro color sanguigna è ottimo per la resa della figura nuda, mentre per brani di natura morta predilige una inchiostratura color nero perché accentua i contrasti dei volumi. Tra le tecniche affrontate quest’anno dal professor Corridori merita un approfondimento particolare la cosiddetta maniera nera o mezzotinto. Si tratta di una tecnica di incisione diretta che garantisce un’ampia varietà tonale e di chiaroscuri sfumati che danno alle stampe uno straordinario effetto pittorico.
La lastra viene interamente graffiata con uno strumento dentato a forma di mezzaluna, detto granitoio, la cui azione dà origine ad una superficie ruvida e irregolare, sulla quale l’inchiostro aggrappa totalmente. Quanto le stampe passano al torchio l’appiattimento e la lisciatura dei segni tracciati dal granitoio conferisce al disegno stampato delle caratteristiche tonali scure, con grigi e bianchi su fondo nero. La maniera nera non permette un numero elevato di tirature, perché le matrici, solitamente di rame e di zinco, si rovinano velocemente per effetto della compressione, ma questo determina che i pochi esemplari stampati raggiungano una bellezza particolare, garantendo alle stampe una qualità e degli effetti vellutati, sfumati e morbidi che poche altre tecniche riescono a dare.
Inventata dal soldato tedesco Ludwig Von Siegen(1609-c.1680), e perfezionata grazie all’invenzione del granitoio da Abraham Blooteling (1640-1690), la maniera nera si diffuse in Inghilterra tra Seicento e Settecento soprattutto come stampa di riproduzione di opere d’arte, grazie alle infinite possibilità tonali e sfumate che la tecnica offre.
Una tecnica che si impara al Liceo Artistico Serale di Grosseto